I progetti per il futuro

Metano liquefatto: la nuova frontiera della riduzione delle emissioni inquinanti

Una volta estratto (o prodotto), il gas naturale (o il biometano) può essere liquefatto tramite uno specifico processo di raffreddamento (-160°C) che comporta una notevole riduzione del volume. Allo stato liquido, può essere facilmente stoccato e trasportato, anche via mare, grazie ad apposite navi metaniere. In questo modo il Gnl può viaggiare per migliaia di chilometri e raggiungere i rigassificatori italiani.

Arrivato a destinazione, il gas naturale liquefatto è scaricato presso un impianto di stoccaggio, che si occupa di riportarlo alla forma gassosa e di renderlo disponibile per il consumo tradizionale. L’importazione del Gnl via mare permette un’ulteriore diversificazione delle fonti di approvvigionamento, con ricadute positive sulla sicurezza energetica nazionale.

Il Gnl ha anche diversi utilizzi alternativi, che permettono di sostituirlo ai combustibili fossili tradizionali per ridurre significativamente le emissioni di sostanze inquinanti del trasporto marittimo e del trasporto pesante su strada.

ll GNL è una soluzione economica ed efficiente, in grado di ridurre sensibilmente le emissioni dei trasporti marittimi rispetto agli altri combustibili fossili. Inoltre il GNL è soggetto a trattamenti che consentono la totale eliminazione di particolato e di ossidi di zolfo e la pressoché totale rimozione di ossidi di azoto, rendendolo un prodotto con elevatissimi standard di compatibilità ambientale.

I benefici sono legati al potenziamento delle infrastrutture, con un’attenzione particolare per l’adattamento dei terminali di rigassificazione e la costruzione di depositi sulla costa.

Il ricorso al GNL è parte integrante di un più ampio disegno di politica energetico-ambientale dell’Unione Europea che mira alla graduale transizione a una low carbon economy attraverso la riduzione sostanziale delle emissioni inquinanti, il ricorso a carburanti puliti e l’utilizzo di fonti rinnovabili. In particolare, nel gennaio 2013 la Commissione Ue ha messo a punto il Pacchetto Clean Power for Transport che ha predisposto una proposta di Direttiva sullo sviluppo di infrastrutture per la diffusione dei carburanti alternativi come, ad esempio, il GNL. Nel 2016, inoltre, è stata recepita anche in Italia la direttiva DAFI sui carburanti alternativi, al fine di stabilire un quadro strategico nazionale per lo sviluppo del mercato del gas naturale compresso (CNG), dei biofuel, del GNL e dell’elettricità nel settore dei trasporti e della relativa infrastruttura, con precisi obiettivi vincolanti.

L’idrogeno: il passaggio ad un sistema competamente decarbonizzato

L’idrogeno, gas che da decine di anni viene utilizzato nell’industria, è l’elemento più abbondante nell’universo e può ricoprire un ruolo chiave nel garantire il raggiungimento degli obiettivi europei e globali di decarbonizzazione al 2050: la molecola di idrogeno non contiene infatti atomi di carbonio e il suo uso non genera emissioni di gas climalteranti, dannose per l’uomo e l’ambiente.

Come evidenzia uno studio commissionato a Navigant dal Consorzio Gas for Climate, larga parte dell’idrogeno in Europa sarà inizialmente costituito dall’idrogeno cosiddetto “blu”, l’idrogeno carbon-neutral prodotto da gas naturale tramite la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS).

Durante la fase di transizione energetica verso un sistema completamente decarbonizzato, questo tipo di idrogeno potrà svolgere un “ruolo ponte” per ottenere più velocemente una riduzione delle emissioni di anidride carbonica globale.

L’idrogeno blu sarà poi gradualmente rimpiazzato dall’idrogeno verde, prodotto (tramite elettrolisi) da fonti rinnovabili come eolico e solare, realizzando un mix energetico totalmente rinnovabile e sostenibile. L’idrogeno verde permetterà a queste risorse non programmabili di beneficiare della capillare rete di trasporto gas e degli stoccaggi, abilitando soluzioni di sector coupling elettrico-gas e contribuendo quindi a fronteggiare la sfida dell’intermittenza.

Secondo lo studio di Gas for Climate entro il 2050 il potenziale di produzione di idrogeno verde da elettricità rinnovabile in eccesso potrà raggiungere i 200 TWh (equivalente di 19 miliardi di metri cubi di gas naturale).